Con Gesù, investito dallo Spirito al momento di uscire dalle acque del Giordano dove è stato battezzato dal precursore, è venuta l'ora delle nozze di Dio con l'umanità. Il vino nuovo della festa alla quale tutti sono invitati deve essere solo attinto. La grazia è pronta a riversarsi in abbondanza su tutti coloro che, seguendo i discepoli, credono in colui la cui gloria si è manifestata. Qui non si tratta del prestigio esteriore che suscita timore e ammirazione. Nella Bibbia, la gloria evoca il valore profondo di un essere, quello che gli conferisce la sua autorità. In senso assoluto, essa è attributo solo di Dio; fonda il rispetto, l'adorazione, la fiducia che gli sono dovuti. Fin dall'inizio, Gesù si è manifestato come uguale al Padre. Ma quando viene la sua "ora", quella della sua esaltazione in croce, questa gloria appare in piena luce agli occhi dei credenti: allora, essi riconoscono in lui il salvatore che introduce nella sala delle nozze eterne, dove accoglierà la folla degli eletti che parteciperanno alla festa senza fine. L'eucaristia ne è il sacramento, il pegno. Nell'assemblea che la celebra, ognuno, secondo la sua grazia e il suo carisma, contribuisce a preparare fin da questa terra la grande assemblea alla quale sono invitate tutte le genti.
Sono queste le ampie prospettive aperte dal "segno" di Cana.
prima lettura Is 62,1-5
Per Dio, nominare e creare sono la stessa cosa. L'imposizione dei nomi nuovi, del resto molto espressivi, ha la stessa efficacia della parola creatrice. Come l'opera dei sette giorni ha manifestato la gloria e la potenza del Creatore, così il ristabilimento di relazioni fiduciose e feconde con il suo popolo, paragonato a una sposa, fa risplendere la giustizia, cioè la santità di Dio: qualunque cosa accada, egli non rinnega mai il suo amore.
Dal libro del profeta Isaia
1 Per amore di Sion non mi terrò in silenzio, per amore di Gerusalemme non mi darò pace, finché non sorga come stella la sua giustizia e la sua salvezza non risplenda come lampada. 2 Allora i popoli vedranno la tua giustizia, tutti i re la tua gloria; ti si chiamerà con un nome nuovo che la bocca del Signore indicherà. 3 Sarai una magnifica corona nella mano del Signore, un diadema regale nella palma del tuo Dio. 4 Nessuno ti chiamerà più "Abbandonata", né la tua terra sarà più detta "Devastata", ma tu sarai chiamata "Mio compiacimento" e la tua terra "Sposata", perché il Signore si compiacerà di te e la tua terra avrà uno sposo. 5 Sì, come un giovane sposa una vergine, così ti sposerà il tuo creatore; come gioisce lo sposo per la sposa, così il tuo Dio gioirà per te. - Parola di Dio.
salmo responsoriale 95, 1-2a; 2b-3; 7-8; 9-10
Canto nuovo di gioia e di ringraziamento al Signore che compie meraviglie: egli rende la santità a coloro che l'avevano perduta a causa delle loro infedeltà.
Rit. Hai fatto nuove, Signore, tutte le cose.
1 Cantate al Signore un canto nuovo,
cantate al Signore da tutta la terra.
2 Cantate al Signore, benedite il suo nome.
Annunziate di giorno in giorno la sua salvezza.
3 In mezzo ai popoli narrate la sua gloria,
a tutte le nazioni dite i suoi prodigi.
7 Date al Signore, o famiglie dei popoli,
date al Signore gloria e potenza,
8 date al Signore la gloria del suo nome.
9 Tremi davanti a lui tutta la terra.
10 Dite tra i popoli: "Il Signore regna!".
Sorregge il mondo, perché non vacilli;
giudica le nazioni con rettitudine.
seconda lettura 1Cor 12,4-11
Lo Spirito che agisce nella comunità e nei cuori è all'origine di tutte le funzioni e di tutti i carismi. Egli assicura la loro unità nella diversità, in vista del bene di tutti. A Corinto, grande città cosmopolita, fiorivano culti deviati e sètte di ogni genere. Ciò che Paolo dice ai cristiani che vivevano in quell'ambiente non ha perso nulla della sua attualità in un mondo stranamente simile.
Dalla prima lettera di Paolo apostolo ai corinzi
Fratelli, 4 vi sono diversità di carismi, ma uno solo è lo Spirito; 5 vi sono diversità di ministeri, ma uno solo è il Signore; 6 vi sono diversità di operazioni, ma uno solo è Dio, che opera tutto in tutti. 7 E a ciascuno è data una manifestazione particolare dello Spirito per l’utilità comune: 8 a uno viene concesso dallo Spirito il linguaggio della sapienza; a un altro invece, per mezzo dello stesso Spirito, il linguaggio di scienza; 9 a uno la fede per mezzo dello stesso Spirito; a un altro il dono di far guarigioni per mezzo dell’unico Spirito; 10 a uno il potere dei miracoli; a un altro il dono della profezia; a un altro il dono di distinguere gli spiriti; a un altro la varietà delle lingue; a un altro infine l’interpretazione delle lingue. 11 Ma tutte queste cose è l’unico e il medesimo Spirito che le opera, distribuendole a ciascuno come vuole. -
canto al Vangelo
Alleluia, alleluia
Alle nozze di Cana Gesù trasformò l’acqua in vino;
egli manifestò la sua gloria e i discepoli credettero in lui.
Vangelo Gv 2,1 -12
"Così Gesù diede inizio ai suoi miracoli". Menzione della sua "ora" che, nel quarto Vangelo, evoca sempre l'ora della passione. Presenza di Maria che Giovanni ricorda ancora al momento della crocifissione. Fede dei discepoli dei quali in seguito l'evangelista sottolinea spesso la mancanza di comprensione. Gloria di Gesù. Evidentemente "il vangelo di Cana" è stato redatto, e deve essere quindi letto e lungamente meditato, alla luce della fede pasquale. Infine, questo banchetto nuziale fa pensare a ciò che si trova scritto nel libro dell'Apocalisse: "Beati gli invitati al banchetto delle nozze dell'Agnello" (Ap 19,9).
X Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo: 1 ci fu uno sposalizio a Cana di Galilea e c’era la madre di Gesù. 2 Fu invitato alle nozze anche Gesù con i suoi discepoli. 3 Nel frattempo, venuto a mancare il vino, la madre di Gesù gli disse: "Non hanno più vino". 4 E Gesù rispose: "Che ho da fare con te, o donna? Non è ancora giunta la mia ora". 5 La madre dice ai servi: "Fate quello che vi dirà".
6 Vi erano là sei giare di pietra per la purificazione dei giudei, contenenti ciascuna due o tre barili. 7 E Gesù disse loro: "Riempite d’acqua le giare"; e le riempirono fino all’orlo. 8 Disse loro di nuovo: "Ora attingete e portatene al maestro di tavola". Ed essi gliene portarono. 9 E come ebbe assaggiato l’acqua diventata vino, il maestro di tavola, che non sapeva di dove venisse (ma lo sapevano i servi che avevano attinto l’acqua), chiamò lo sposo 10 e gli disse: "Tutti servono da principio il vino buono e, quando sono un po’ brilli, quello meno buono; tu invece hai conservato fino ad ora il vino buono". 11 Così Gesù diede inizio ai suoi miracoli in Cana di Galilea, manifestò la sua gloria e i suoi discepoli credettero in lui. 12 Dopo questo fatto, discese a Cafàrnao insieme con sua madre, i fratelli e i suoi discepoli e si fermarono là solo pochi giorni. - Parola del Signore.