Parrocchie di Poirino



Alcuni spunti per la preparazione alla liturgia della prossima domenica



La salvezza portata da Gesù Cristo è mistero di riconciliazione offerto a tutti e di reintegrazione di ognuno presso il Padre, nella sua posizione di figlio. La Chiesa e i cristiani hanno la missione di annunciare e testimoniare instancabilmente questo mistero. Il loro compito primordiale è quello di esortare, in ogni occasione opportuna e non opportuna, tutti gli uomini a lasciarsi riconciliare con Dio e a riconciliarsi anche fra di loro. Ma una tale predicazione sarebbe vana, e addirittura scandalosa, senza un costante impegno nell'opera di riconciliazione universale e in presenza di credenti che non fossero effettivamente e visibilmente comunità di fratelli e sorelle pienamente riconciliati.
L’eucaristia riunisce alla stessa tavola, nella gioia condivisa, i figli prodighi pentiti e i figli che non hanno mai abbandonato la casa paterna. Insieme, essi lodano il Padre delle misericordie e si rivolgono a lui all’inizio della celebrazione.

prima lettura Gs 5,9a.10-12
Con il passaggio del Giordano e l’ingresso nella terra promessa, comincia una nuova tappa della storia della salvezza. Essa è inaugurata da una celebrazione della pasqua, così come lo è stata la partenza sulla strada dell’esodo.

Dal libro di Giosuè
In quei giorni, 9 il Signore disse a Giosuè: "Oggi ho allontanato da voi l'infamia d'Egitto". 10 Gli Israeliti si accamparono dunque in Galgala e celebrarono la Pasqua al quattordici del mese, alla sera, nella steppa di Gerico. 11 Il giorno dopo la Pasqua mangiarono i prodotti della regione, azzimi e frumento abbrustolito in quello stesso giorno. 12 La manna cessò il giorno seguente come essi ebbero mangiato i prodotti della terra e non ci fu più manna per gli Israeliti; in quell'anno mangiarono i frutti della terra di Canaan. - Parola di Dio.

salmo responsoriale 33, 2-3; 4-5; 6-7
Gloria e lode a Dio! Egli accoglie i poveri di cuore e i suoi figli prodighi al banchetto pasquale di ogni domenica.

Rit. Il Signore è vicino a chi lo cerca.

2 Benedirò il Signore in ogni tempo,
sulla mia bocca sempre la sua lode.
3 Io mi glorio nel Signore,
ascoltino gli umili e si rallegrino.
4 Celebrate con me il Signore,
esaltiamo insieme il suo nome.
5 Ho cercato il Signore e mi ha risposto
e da ogni timore mi ha liberato.
6 Guardate a lui e sarete raggianti,
non saranno confusi i vostri volti.
7 Questo povero grida e il Signore lo ascolta,
lo libera da tutte le sue angosce.

seconda lettura 2Cor 5,17-21
Dio concede a tutti gli uomini la grazia di diventare, in Gesù Cristo e attraverso di lui, creature nuove in un mondo nuovo. Ma bisogna lasciarsi riconciliare.

Dalla seconda lettera di Paolo apostolo ai corinzi
Fratelli, 17 se uno è in Cristo, è una creatura nuova; le cose vecchie sono passate, ecco ne sono nate di nuove. 18 Tutto questo però viene da Dio, che ci ha riconciliati con sé mediante Cristo e ha affidato a noi il ministero della riconciliazione. 19 È stato Dio infatti a riconciliare a sé il mondo in Cristo, non imputando agli uomini le loro colpe e affidando a noi la parola della riconciliazione.
20 Noi fungiamo quindi da ambasciatori per Cristo, come se Dio esortasse per mezzo nostro. Vi supplichiamo in nome di Cristo: lasciatevi riconciliare con Dio. 21 Colui che non aveva conosciuto peccato, Dio lo trattò da peccato in nostro favore, perché noi potessimo diventare per mezzo di lui giustizia di Dio. - Parola di Dio.

canto al Vangelo Lc 15,18
Gloria e lode a te, o Cristo!
Mi alzerò e andrò da mio padre e gli dirò:
Padre, ho peccato contro il Cielo e contro di te!

Vangelo Lc 15,1-3.11-32
Gesù, che non ha conosciuto il peccato, ha accolto i pubblicani e i peccatori e si è seduto anche a tavola con loro. A coloro che si stupivano ha risposto con una parabola: "Vedete questo padre che attende ansiosamente il ritorno del figlio partito per un paese lontano, dove ha sperperato le sue sostanze vivendo in modo dissoluto; appena lo scorge, gli corre incontro, lo stringe al petto, organizza una grande festa alla quale invita tutti quelli di casa. Così è Dio. Voi che lo avete abbandonato, ritornate a lui: egli vi attende a braccia aperte. E voi che siete restati sempre con lui rallegratevi con vostro padre e con gli angeli del cielo, quando uno dei vostri fratelli ritorna alla casa paterna". Il modo di trattare i peccatori, di accoglierli, di giudicare coloro che aprono loro le braccia è, per ciascuno di noi, per le comunità cristiane, per la Chiesa, una prova in base alla quale stabilire se il nostro Dio è veramente il Dio di Gesù Cristo.

? Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, 1 si avvicinavano a Gesù tutti i pubblicani 2 e i peccatori per ascoltarlo. I farisei e gli scribi mormoravano: "Costui riceve i peccatori e mangia con loro". 3 Allora egli disse loro questa parabola: 11 "Un uomo aveva due figli. 12 Il più giovane disse al padre: Padre, dammi la parte del patrimonio che mi spetta. E il padre divise tra loro le sostanze. 13 Dopo non molti giorni, il figlio più giovane, raccolte le sue cose, partì per un paese lontano e là sperperò le sue sostanze vivendo da dissoluto. 14 Quando ebbe speso tutto, in quel paese venne una grande carestia ed egli cominciò a trovarsi nel bisogno. 15 Allora andò e si mise a servizio di uno degli abitanti di quella regione, che lo mandò nei campi a pascolare i porci. 16 Avrebbe voluto saziarsi con le carrube che mangiavano i porci; ma nessuno gliene dava. 17 Allora rientrò in se stesso e disse: Quanti salariati in casa di mio padre hanno pane in abbondanza e io qui muoio di fame! 18 Mi leverò e andrò da mio padre e gli dirò: Padre, ho peccato contro il Cielo e contro di te; 19 non sono più degno di esser chiamato tuo figlio. Trattami come uno dei tuoi garzoni. 20 Partì e si incamminò verso suo padre.
Quando era ancora lontano il padre lo vide e commosso gli corse incontro, gli si gettò al collo e lo baciò. 21 Il figlio gli disse: Padre, ho peccato contro il Cielo e contro di te; non sono più degno di essere chiamato tuo figlio. 22 Ma il padre disse ai servi: Presto, portate qui il vestito più bello e rivestitelo, mettetegli l'anello al dito e i calzari ai piedi. 23 Portate il vitello grasso, ammazzatelo, mangiamo e facciamo festa, 24 perché mio figlio era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato. E cominciarono a far festa.
25 Il figlio maggiore si trovava nei campi. Al ritorno, quando fu vicino a casa, udì la musica e le danze; 26 chiamò un servo e gli domandò che cosa fosse tutto ciò. 27 Il servo gli rispose: È tornato tuo fratello e il padre ha fatto ammazzare il vitello grasso, perché lo ha riavuto sano e salvo. 28 Egli si indignò e non voleva entrare. Il padre allora uscì a pregarlo. 29 Ma lui rispose a suo padre: Ecco, io ti servo da tanti anni e non ho mai trasgredito un tuo comando, e tu non mi hai dato mai un capretto per far festa con i miei amici. 30 Ma ora che questo tuo figlio che ha divorato i tuoi averi con le prostitute è tornato, per lui hai ammazzato il vitello grasso. 31 Gli rispose il padre: Figlio, tu sei sempre con me e tutto ciò che è mio è tuo; 32 ma bisognava far festa e rallegrarsi, perché questo fratello era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato" . - Parola del Signore.





Spunti per le catechiste per il vangelo di domenica:


Possibili spunti



Consiglio alle catechiste