Parrocchie di Poirino



Alcuni spunti per la preparazione alla liturgia della prossima domenica



Gesù non ha nulla in comune con un demagogo che cerca di sedurre le folle con belle promesse. Insiste invece, senza riguardi e senza mezzi termini, sulle rinunce che devono accettare coloro che vogliono seguirlo: porlo al di sopra di tutti i loro affetti, preferirlo alla loro stessa vita, portare la loro croce dietro a lui.
Gesù non ignora certamente il comandamento del decalogo sull'amore dei genitori e sui doveri nei loro riguardi. Del resto, le sue richieste perderebbero gran parte della loro forza senza una grandissima stima dell'amore dovuto al padre, alla madre, alla moglie, ai figli, ai fratelli e alle sorelle. Gesù ha veramente e profondamente amato i suoi: i suoi amici, i suoi discepoli. Ma solo l'adesione al Padre e alla sua volontà aveva per lui un valore assoluto.
Un giorno, all'età di dodici anni, ha piantato in asso Maria e Giuseppe per "occuparsi delle cose del Padre suo" (Lc 2,41-51). In un'altra occasione, ha lasciato attendere fuori sua madre e i suoi parenti e ha terminato di istruire la folla assiepata nella casa (Lc 8,19-21). Infine, ha rinunciato alla sua vita per fedeltà alla volontà del Padre e alla sua missione. Se Gesù chiede ai suoi discepoli di non anteporgli nulla è per le stesse ragioni. Nulla a che vedere quindi con la sottomissione alle esigenze o alla dottrina imposte da un uomo ai suoi sostenitori.
Quando si è scelto il Cristo, non bisogna guardare indietro, né rimettere in discussione il proprio impegno. Ma è necessario verificare regolarmente se si adottano le misure necessarie per avanzare e vincere le battaglie inevitabilmente richieste dalla fedeltà al Vangelo. A volte, si dovranno prendere iniziative rischiose, come fece Paolo, quando accolse uno schiavo fuggitivo e chiese al suo padrone di considerarlo ormai come un fratello. È un esempio da non dimenticare, poiché, oggi, esistono situazioni in cui si può essere obbligati, in nome del Vangelo e della carità, a ispirarsene.
Agire in tutte le cose, in tutte le circostanze, secondo le intenzioni e le volontà del Signore: ecco ciò che richiede la fedeltà al Vangelo, follia agli occhi degli uomini, ma "sapienza inviata dall'alto" insieme allo Spirito.

prima lettura Sap 9,13-18b
Lo Spirito Santo fa conoscere i pensieri di Dio non in modo astratto, ma attraverso l'esperienza della fede e della vita. Questa certezza trattiene il credente dal pessimismo e dalle considerazioni disincatate suggerite dalla saggezza umana.

Dal libro della Sapienza
13 Quale uomo può conoscere il volere di Dio? Chi può immaginare che cosa vuole il Signore?
14 I ragionamenti dei mortali sono timidi e incerte le nostre riflessioni, 15 perché un corpo corruttibile appesantisce l’anima e la tenda d’argilla grava la mente dai molti pensieri.
16 A stento ci raffiguriamo le cose terrestri, scopriamo con fatica quelle a portata di mano; ma chi può rintracciare le cose del cielo?
17 Chi ha conosciuto il tuo pensiero, se tu non gli hai concesso la sapienza e non gli hai inviato il tuo santo spirito dall’alto?
18 Così furono raddrizzati i sentieri di chi è sulla terra; gli uomini furono ammaestrati in ciò che ti è gradito; essi furono salvati per mezzo della sapienza. - Parola di Dio.

salmo responsoriale 89, 3-4; 5-6; 12-13; 14.17
Il pensiero dell'uomo è vacillante e il suo spirito lento. Solo il cuore in cui abita lo Spirito comprende la vera sapienza.

Rit. Donaci, o Dio, la sapienza del cuore.

3 Tu fai ritornare l’uomo in polvere, Signore,
e dici: "Ritornate, figli dell’uomo".
4 Ai tuoi occhi, mille anni
sono come il giorno di ieri che è passato,
come un turno di veglia nella notte.
5 Li annienti: li sommergi nel sonno;
sono come l’erba che germoglia al mattino:
6 al mattino fiorisce, germoglia,
alla sera è falciata e dissecca.
12 Insegnaci a contare i nostri giorni
e giungeremo alla sapienza del cuore.
13 Volgiti, Signore; fino a quando?
Muoviti a pietà dei tuoi servi.
14 Saziaci al mattino con la tua grazia:
esulteremo e gioiremo per tutti i nostri giorni.
17 Sia su di noi la bontà del Signore, nostro Dio:
rafforza per noi l’opera delle nostre mani,
l’opera delle nostre mani rafforza.

seconda lettura Fm 9b-10.12-17
Spesso la fedeltà al Vangelo può esigere comportamenti irragionevoli dal punto di vista della saggezza umana.
Dalla lettera di Paolo apostolo a Filèmone
Carissimo, 9 io Paolo, vecchio, e ora anche prigioniero per Cristo Gesù, 10 ti prego per il mio figlio, che ho generato in catene. 12 Te l’ho rimandato, lui, il mio cuore. 13 Avrei voluto trattenerlo presso di me perché mi servisse in vece tua nelle catene che porto per il vangelo. 14 Ma non ho voluto far nulla senza il tuo parere, perché il bene che farai non sapesse di costrizione, ma fosse spontaneo. 15 Forse per questo è stato separato da te per un momento perché tu lo riavessi per sempre; 16 non più però come schiavo, ma molto di più che schiavo, come un fratello carissimo in primo luogo a me, ma quanto più a te, sia come uomo, sia come fratello nel Signore. 17 Se dunque tu mi consideri come amico, accoglilo come me stesso. - Parola di Dio.

canto al Vangelo Lc 14,27
Alleluia, alleluia
Chi non porta la propria croce e non viene dietro a me,
dice il Signore non può essere mio discepolo.

Vangelo Lc 14,25-33
Man mano che si procede nella sequela del Cristo si scopre sempre più il prezzo di una tale scelta e l'entità delle forze da mettere in campo per riuscire a vincere la battaglia. Ma questa non è una buona ragione per rinunciarvi. Occorre rifare continuamente, con migliore conoscenza di causa, la scelta iniziale a favore del Cristo, al quale nulla può essere anteposto.

+ Dal Vangelo secondo Luca
in quel tempo, 25 siccome molta gente andava con lui, Gesù si voltò e disse: 26 "Se uno viene a me e non odia suo padre, sua madre, la moglie, i figli, i fratelli, le sorelle e perfino la propria vita, non può essere mio discepolo. 27 Chi non porta la propria croce e non viene dietro di me, non può essere mio discepolo.
28 Chi di voi, volendo costruire una torre, non si siede prima a calcolarne la spesa, se ha i mezzi per portarla a compimento? 29 Per evitare che, se getta le fondamenta e non può finire il lavoro, tutti coloro che vedono comincino a deriderlo, dicendo: 30 Costui ha iniziato a costruire, ma non è stato capace di finire il lavoro.
31 Oppure quale re, partendo in guerra contro un altro re, non siede prima a esaminare se può affrontare con diecimila uomini chi gli viene incontro con ventimila? 32 Se no, mentre l’altro è ancora lontano, gli manda un’ambasceria per la pace. 33 Così chiunque di voi non rinunzia a tutti i suoi averi, non può essere mio discepolo". - Parola del Signore.





Spunti per le catechiste per il vangelo di domenica:


Possibili spunti



Consiglio alle catechiste