Parrocchia di Poirino




TEMA: Persecuzione e ammirazione. Per una parrocchia coraggiosa - in data: 16/05/2020

«Se il mondo vi odia, sappiate che prima di voi ha odiato me. Se foste del mondo, il mondo amerebbe ciò che è suo; poiché invece non siete del mondo, ma vi ho scelti io dal mondo, per questo il mondo vi odia.
Ricordatevi della parola che io vi ho detto: “Un servo non è più grande del suo padrone”. Se hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi; se hanno osservato la mia parola, osserveranno anche la vostra. Ma faranno a voi tutto questo a causa del mio nome, perché non conoscono colui che mi ha mandato».. (Gv 15)


L’ostilità verso Gesù è raccontata nei testi evangelici come ovvia: in un mondo perverso il giusto può solo essere perseguitato perché insopportabile. La sua presenza è per se stessa un disturbo inaccettabile. Nonostante questo Gesù ama il mondo perché immagine di quel Padre che ama con tale passione il mondo (luogo del peccato) da mandare il suo Figlio (a salvarlo).
Così hanno fatto, dopo la Pasqua, i primi cristiani. Piccoli gruppi, qua e là, incominciano a porre dei segni, di un cambiamento radicale nelle persone e nella società. Cominciano a circolare messaggi, parole e gesti di solidarietà e amore, di servizio ai poveri e di cura della terra che invadono il mondo. Anche in mezzo a prove e a persecuzioni (se hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi...)
Quel messaggio di pace rovescerà il mondo. Farà cadere un potere che sembrava intramontabile: la Roma eterna. E se pur in mezzo a contraddizioni (il peccato rimane come sfida sempre aperta) percorrerà il mondo, trasformandolo con la civiltà dell’amore.
La Pasqua è l’evento storico più concreto che abbia conosciuto la storia.
Per fortuna Gesù non ha parlato solo delle inevitabili persecuzioni che la sua sequela comporta. Ci è data una garanzia: “osserveranno anche la vostra parola”.
Per questo la parrocchia non smette di annunciare e parlare nel nome di Cristo

COMUNIONE SPIRITUALE
Ai tuoi piedi, o mio Gesù, mi prostro e ti offro il pentimento del mio cuore contrito che si abissa nel suo nulla e nella tua santa presenza. Ti adoro nel sacramento del Tuo amore, l’ineffabile Eucaristia. Desidero riceverti nella povera dimora che ti offre il mio cuore; in attesa della felicità della comunione sacramentale voglio possederti in spirito. Vieni a me, o Gesù, che io vengo da Te. Possa il tuo amore infiammare tutto il mio essere per la vita e per la morte. Credo in Te, spero in Te, ti amo. D