Parrocchia di Poirino




TEMA: ANNUNCIAZIONE DEL SIGNORE (messa) - in data: 25/03/2020

«Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell'Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch'essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: nulla è impossibile a Dio». Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola». (Lc 1,26-38).

Ci stiamo avvicinando alla passione del Signore. Anche noi viviamo un tempo di passione.
Tra noi, il Signore e Maria viviamo in questa eucaristia un’unità misteriosa e profonda
Cristo e Maria, lui andando dentro la morte e lei lasciandolo andare alla morte, vanno insieme verso Dio di cui accolgono e compiono la volontà
Cristo e Maria avevano vissuto insieme con altri fratelli e discepoli (Gv. 2,12). Il sì di Maria lascia che il figlio sulla croce si stacchi da lei e accolga il discepolo (e la comunità ecclesiale) come figlio. Sulla croce il Cristo emette lo Spirito come scese all’Incarnazione: là faceva Maria inspiegabilmente madre, qui la rende paradossalmente sposa, e, quindi, madre della Chiesa.
All’angelo Maria aveva risposto “eccomi”, alla fine la Chiesa, nello Spirito, dice “vieni” (Ap. 22,17). Sono ancora le parole dell’intimità coniugale a tessere non solo la poesia del Cantico dei Cantici ma anche quella dell’“Ultimo Canto”.
IL suo Eccomi è la regola dell’umano
Il Volto (l’incontro con l’Altro) è l’espressione ineludibile di un comando che precede la decisione della persona e la “obbliga”. Il soggetto si scopre assoggettato, espropriato. Si presenta all’accusativo: “Eccomi”.
Siamo nati da un incontro d’amore, abbiamo raggiunto l’autonomia attraverso i legami familiari. Siamo da sempre immersi nelle nostre relazioni. È questa la regola dell’umano dal primo all’ultimo istante della vita: sono i nostri incontri che formano la nostra identità.
Le nostre relazioni ci istituiscono.
Si può sempre rispondere di no, fingere di non vedere, evitare l’incontro, ma chi perde l’Altro smarrisce Se stesso. Il nostro peccato è l’omissione. Perché mi devo fare avanti?
Imparare dall’“Eccomi” di Maria significa: “mi faccio avanti, faccio io il primo passo.