TEMA: Liberi: così ci vuole la fede - in data: 01/04/2020
Gesù rispose loro: «In verità, in verità io vi dico: chiunque commette il peccato è schiavo del peccato. Ora, lo schiavo non resta per sempre nella casa; il figlio vi resta per sempre. Se dunque il Figlio vi farà liberi, sarete liberi davvero. So che siete discendenti di Abramo. Ma intanto cercate di uccidermi perché la mia parola non trova accoglienza in voi. Io dico quello che ho visto presso il Padre; anche voi dunque fate quello che avete ascoltato dal padre vostro» (Gv. 8)
La realtà del peccato non è certo interpretabile come semplice disobbedienza alle regole. E' una frattura più vitale, profonda e mortale: coinvolge la persona nella sua totalità e la trascina in un’esistenza mediocre e infelice, ben al di sotto delle sue potenzialità e aspirazioni. I buoni propositi sono impotenti a proporre una soluzione e una via di uscita al dramma del male. E' necessaria la Grazia, perché la persona è incapace di fare leva sulla sola volontà.
In questi giorni siamo tutti in casa. Questa da una parte è bello perché coltiviamo l’affetto e la condivisione, dall’altra è molto pesante perché mettiamo in comune anche i nostri difetti e, purtroppo, anche il nostro peccato, cioè la giustificazione e il peggioramento dei nostri difetti.
Abbiamo però la possibilità, nel ritmo più calmo del tempo, di vedere e riconoscere le conseguenze negative degli errori e di immaginare per il futuro comportamenti più corretti, amorevole e giusti. La disponibilità a riparare il male è una scelta liberante perché rende umili e consapevoli.
In questo lungo percorso della formazione alla libertà e alla responsabilità, i genitori svolgono un ruolo determinante. Non giustificano i figli nei loro sbagli, piuttosto sostengono la loro personalità che, nei difetti e negli errori, rivelano la loro fragilità. Amare i figli non vuol dire risparmiarli da ogni sofferenza e fatica. Significa piuttosto rispettarli: non chiedere loro un impegno sproporzionato alle capacità, comunicare l’orgoglio della vittoria contro le difficoltà, offrire loro la possibilità di sperimentarsi anche con obiettivi impegnativi. I genitori possono così, far capire ai figli che le grandi decisioni della vita si preparano con la fedeltà ai piccoli impegni. Che il futuro del dopo pandemia si prepara adesso. Chiedono ai figli di assumersi le loro responsabilità, di fare scelte corrette, in relazione alle loro trasgressioni. Cercano sempre correzioni che siano proporzionate agli sbagli commessi. Non ricorrono mai alla violenza sia nei gesti, sia nelle parole. Imparano dalla paternità divina, che si chiama “misericordia”.