Parrocchia di Poirino




TEMA: Dove nasce la speranza - in data: 02/04/2020

Abramo, vostro padre, esultò nella speranza di vedere il mio giorno; lo vide e fu pieno di gioia». Allora i Giudei gli dissero: «Non hai ancora cinquant’anni e hai visto Abramo?». Rispose loro Gesù: «In verità, in verità io vi dico: prima che Abramo fosse, Io Sono».
Allora raccolsero delle pietre per gettarle contro di lui; ma Gesù si nascose e uscì dal tempio (Gv 8)


Pietre contro di lui... Gesù ci appare nella sua debolezza, nell’imminente sconfitta.
La risposta a questa umiliazione è scritta nella storia.
Nel corso dei secoli, l'uomo dei dolori ha insegnato a gente senza nome come la sofferenza possa essere accolta e portata, perché dalla sofferenza redenta può scaturire il rinnovamento del mondo. Anche ai nostri giorni.
Lungo i secoli moltitudini di sofferenti si sono rispecchiate nel volto di Cristo e, in quello sguardo, hanno trovato una consolazione che pareva loro definitivamente negata. Folle incontenibili di sconfitti e di sventurati hanno ritrovato, in compagni della croce, una speranza, una dolcezza, un senso, che non avrebbero potuto trovare altrove.
Noi adoriamo il Crocifisso perché in quel legno riconosciamo l’amore infinito di Dio, che ha salvato il mondo con il dono del proprio Figlio.
Il Mistero della croce, figura di questo amore, è così diventato, fin dall’inizio, immagine e storia di ogni atto d’amore perfetto.
Noi non avremmo alcuna idea dell’amore, come l’ha rivelato Gesù (Gv. 15,12) se non la imparassimo dalla sua croce.
Non ci sarebbe data alcuna possibilità di accedere all’amore che salva, se non nell’offrirsi del Cristo sulla croce. Che cosa sia l’amore i cristiani lo imparano concretamente da Lui.
Professare che “Gesù è il Signore”, ha significato per i discepoli di Cristo aver compreso che amare come Lui è la salvezza.
I cristiani professano la potenza della croce di Cristo a motivo della Pasqua.
Un amore senza misura e senza confini come il Suo, non poteva soccombere alla morte.

Signore,
guardiamo la tua croce.
Essa si innalza nel cuore della notte:
è un dono d'amore senza limiti,
è immagine di un servizio all’umanità
fino alle estreme conseguenze.
È segno di una riconciliazione
alla quale tu ci inviti con inesauribile tenerezza.