Parrocchia di Poirino




TEMA: Lunedì Santo: le 7 parole di Gesù in croce (1) - in data: 06/04/2020

LE SETTE PAROLE DI CRISTO IN CROCE




1. PADRE, PERDONALI, PERCHÉ NON SANNO QUELLO CHE FANNO (LC 23,34).

La prima parola che tu pronunci dalla croce è “Padre”.
In questo nome, in questo volto, è racchiuso il senso della tua vita, fin da quando dodicenne nel tempio hai detto di essere venuto per occuparti delle cose del Padre tuo.
La tua relazione di confidenza e di amore obbediente verso di Lui, è principio e fine della tua esistenza, è unica ragione del tuo essere.
In quest’ultima prova d’amore, preparata da tante notti di intimità orante con il Padre,
la tua figliolanza si fa solidarietà totale con il Padre, con il suo modo di amare e di giudicare.
Dall’alto del trono della croce porti a compimento il giudizio di Dio, giudizio di perdono e di misericordia verso chi non sa quello che fa: ecco il tuo modo di essere re, ecco svelato il tuo potere di Figlio, il potere di amare dello stesso amore del Padre, fino a dare la vita per amore.
Tu avevi detto: “Amate i vostri nemici, pregate per i vostri persecutori, benedite quelli che vi maltrattano”. Ora questa tua parola è diventata carne e sangue, nei lineamenti del tuo volto crocifisso.
Signore Gesù, Tu sei davvero il grande intercessore, il sommo sacerdote provato in ogni cosa che compatisce le nostre infermità, il vero ponte tra Dio e l’umanità.
Nell’ora della morte, Tu offri il perdono, perché gli uomini non sanno quello che fanno.
Offri il perdono, perché gli uomini sappiano quello che Tu fai, e si convertano all’amore. Solo l’amore infatti comprende l’amore.
Nel momento terribile della croce tu preghi per coloro che ti crocifiggono.
Continua a pregare per noi, per me, oggi. Continua a pronunciare la parola del perdono, perché il mio amore conosca la misura smisurata del tuo amore.

2. IN VERITÀ, TI DICO, OGGI SARAI CON ME NEL PARADISO.

Venne Mosè: le sue braccia innalzate al cielo assicuravano la vittoria del tuo popolo nel deserto. Venne Cristo: le sue braccia spalancate sulla croce sono un abbraccio che mai sarà serrato,
un abbraccio che rimane come eterno invito di salvezza.
Le tue braccia assicurano l’alleanza nuova e definitiva:
la miseria del peccato è vinta, la comunione del Regno ci è donata.
È la preghiera dell’uomo a provocare la tua promessa, maestosa e tenera insieme.
Il desiderio celato dalla rabbia del primo malfattore e quello imbevuto di fiducia e di abbandono del “buon ladrone”.
Signore Gesù, che dalla croce apri le porte del tuo Regno, anche noi ti preghiamo:
visita e guarisci questo cuore!
Guariscilo dalla presunzione e dal facile giudizio che decide anzitempo il destino dell’uomo: nell’abbandono a te è la sola via della salvezza.
Guariscilo dalla rassegnazione e donagli speranza: poiché non è chiuso, non è mai chiuso il tuo santo abbraccio.
Non è mai troppo tardi per ritornare a Te e in Te trovare riposo per il nostro cuore.