Parrocchia di Poirino




TEMA: Rinascita - in data: 20/04/2020

«In verità, in verità io ti dico, se uno non nasce da acqua e Spirito, non può entrare nel regno di Dio. Quello che è nato dalla carne è carne, e quello che è nato dallo Spirito è spirito. Non meravigliarti se ti ho detto: dovete nascere dall’alto. Il vento soffia dove vuole e ne senti la voce, ma non sai da dove viene né dove va: così è chiunque è nato dallo Spirito» (Gv 3)

Si viene al mondo da un atto d’amore. Si nasce desiderati, aspettati, voluti.
Si può anche nascere dalla violenza o dall’inganno, dall’ignoranza o dall’incoscienza. Sempre tuttavia (almeno per ora) la nascita scaturisce da un atto dell’uomo e della donna, dall’incrocio delle loro carni. Da quest’incontro può svilupparsi una vita, carne dalla loro carne, eppure persona nuova, totalmente determinata eppure potenzialmente libera. Non abbiamo parole per esprimere questa meraviglia, quest’incontenibile emozione. Non è possibile neppure rimanere muti.
Sappiamo che non basta la descrizione della scienza. Per comprendere l’origine ci vuole anche un altro sapere. Ci vogliono parole che illuminino il senso dell’esistenza delle cose stesse, che fissino un ordine. Una domanda s’impone sempre più: “In che cosa consiste l’umano?”.
Senza questa risposta la vita si svuota di senso e il mondo diventa inabitato. Questa ricerca del trascendente, questo desiderio di trovare il fondo più intimo di se stessi, di scoprire il senso e la destinazione della nostra vita, la Bibbia lo indica come “alzare lo sguardo” (Isaia 42,18, Michea 7,7, Zaccaria 12,10). Gesù lo descrive in modo più preciso: “Dovete rinascere dall'alto” (Gv 3,7). C’è una nascita biologica e una nascita all’umano. Una prima nascita, senza partecipazione del nuovo nato (alla vita), esige una seconda (all’umano) che richiede la sua collaborazione. Non finisce però qui. C’è ancora un’altra nascita, quella della fede.
“Dall’alto” significa precisamente “dallo Spirito Santo”: la partecipazione e la collaborazione sono con Dio. Nella nascita si affaccia quindi una trascendenza della quale lo Spirito Santo è il nome. L’adesione a Cristo può essere rappresentata come una vera nascita (Pt. 1,3.23).
La generazione umana è così l’esperienza attraverso la quale si rende chiaro il senso di tutta la vita, perché venire alla fede è come venire alla luce.
Per questo la pastorale dà così tanta importanza alla famiglia e cerca sempre di instaurare un incontro accogliente e rispettoso con le famiglie, soprattutto quando richiedono il battesimo.
In questi giorni viviamo anche l’attesa di un’altra rinascita. Dopo i troppo lunghi giorni del trauma del coronavirus, vorremmo ricominciare. Lo stare sempre in casa può essere una fatica, vorremmo riprendere le nostre occupazioni.
Vorremmo tanto anche riprendere le nostre liturgie e la vita parrocchiale. La stessa di prima ma non più la medesima. Abbiamo una grande lezione da imparare.
Cercheremo in questi giorni di capire in che cosa e come dobbiamo nascere di nuovo.

COMUNIONE SPIRITUALE
Ai tuoi piedi, o mio Gesù, mi prostro e ti offro il pentimento del mio cuore contrito che si abissa nel suo nulla e nella tua santa presenza. Ti adoro nel sacramento del Tuo amore, l’ineffabile Eucaristia. Desidero riceverti nella povera dimora che ti offre il mio cuore; in attesa della felicità della comunione sacramentale voglio possederti in spirito. Vieni a me, o Gesù, che io vengo da Te. Possa il tuo amore infiammare tutto il mio essere per la vita e per la morte. Credo in Te, spero in Te, ti amo.