Parrocchia di Poirino




TEMA: S. Marco Evangelista: annunciare la buona notizia oggi - in data: 25/04/2020

Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, Gesù apparve agli Undici e disse loro: «Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvato, ma chi non crederà sarà condannato. Questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono: nel mio nome scacceranno demoni, parleranno lingue nuove, prenderanno in mano serpenti e, se berranno qualche veleno, non recherà loro danno; imporranno le mani ai malati e questi guariranno».


Come pensare l'esperienza cristiana nel mondo secolarizzato? Come continuare ad annunciare il vangelo, genere letterario inventato da San Marco?
Viviamo per la prima volta nella storia un umanesimo in cui sembrano tramontare tutti i fini che non riguardino la prosperità umana, in una società che non propone altri obiettivi all'infuori della affermazione umana, nella forma dell’autorealizzazione.
La fede cristiana riceve dal secolarismo uno stimolo importante per proporre la scelta religiosa come pienezza dell’umano, anche in un mondo disincantato.
Se il cristianesimo sarà capace di abitare in modo creativo la nuova condizione della secolarità, potrà essere all’altezza del suo compito che ha l’incarico di adempiere e che il suo Signore ha destinato alle moltitudini (Mt 26,28): che cioè la destinazione umana non è la morte e che, al termine della vita, saremo giudicati esclusivamente sulla nostra disponibilità alla condivisione e al dono, cioè al valore della vita umana.
La fede cristiana è religione d’incarnazione: riguarda anche la guarigione dalla malattia, la liberazione dalle patologie della mente, la difesa da ciò che ci può “avvelenare” e far morire in un baleno. Si spinge perfino il superamento delle nostre incomunicabilità.
L’assunzione dell’umano, quello che ci affratella in tutto il pianeta (espressa come capacità di comunicazione con le folle), come indicata nel mistero dell’incarnazione del Figlio di Dio, si spinge ben oltre l'ordinaria prosperità umana fino a riguardare la nostra destinazione definitiva: la vita eterna.
Il primo annuncio della fede non comincia però subito dalle parole. Neppure Gesù insegnava a parole: la sua predicazione avveniva anche con i fatti. I suoi gesti avevano sempre come conseguenza la meraviglia e lo stupore. Nell’incarnazione, Dio si è avvicinato all’umanità al di là di ogni immaginazione e di ogni attesa.

COMUNIONE SPIRITUALE
Ai tuoi piedi, o mio Gesù, mi prostro e ti offro il pentimento del mio cuore contrito che si abissa nel suo nulla e nella tua santa presenza. Ti adoro nel sacramento del Tuo amore, l’ineffabile Eucaristia. Desidero riceverti nella povera dimora che ti offre il mio cuore; in attesa della felicità della comunione sacramentale voglio possederti in spirito. Vieni a me, o Gesù, che io vengo da Te. Possa il tuo amore infiammare tutto il mio essere per la vita e per la morte. Credo in Te, spero in Te, ti amo.