Parrocchia di Poirino




TEMA: S Caterina da Siena. La forza dell'Italia - in data: 29/04/2020

Se diciamo di essere in comunione con lui e camminiamo nelle tenebre, siamo bugiardi e non mettiamo in pratica la verità. Ma se camminiamo nella luce, come egli è nella luce, siamo in comunione gli uni con gli altri, e il sangue di Gesù, il Figlio suo, ci purifica da ogni peccato.
Se diciamo di essere senza peccato, inganniamo noi stessi e la verità non è in noi. Se confessiamo i nostri peccati, egli è fedele e giusto tanto da perdonarci i peccati e purificarci da ogni iniquità. (1 GV 1,5)


Il sangue di Gesù, il Figlio suo, ci purifica da ogni peccato. Questo testo di Giovanni è stato giustamente scelto dalla liturgia per riassumere la santità di Caterina da Siena. Le sue lettere e i suoi testi sono tutti intrisi della potenza del sangue di Cristo che redime e salva.
La santità di questa giovane donna di Siena è davvero straordinaria.
Nata nel 1347 Caterina non va a scuola, non ha maestri. I suoi la travolgono di continui discorsi di maritaggio da quando ha 12 anni. E lei dice sempre di no. Chiede solo una stanzetta che sarà la sua "cella" di terziaria domenicana. La stanzetta diventa ritrovo di artisti e di dotti, di religiosi tutti più istruiti di lei. Impara a leggere e a scrivere, ma la maggior parte dei suoi messaggi è dettata. Con essi lei parla a papi e re, a donne di casa e a regine, e pure ai detenuti. Va ad Avignone, ambasciatrice dei fiorentini per una non riuscita missione di pace presso papa Gregorio XI. Ma dà al Pontefice la spinta per il ritorno a Roma, nel 1377. Deve poi recarsi a Roma, chiamata da papa Urbano VI dopo la ribellione di una parte dei cardinali che dà inizio allo scisma di Occidente. Ma qui si ammala e muore, a soli 33 anni.
«Nessun Stato si può conservare nella legge civile in stato di grazia senza la santa giustizia»: sono tra le parole che hanno attribuito alla santa, il titolo di patrona d'Italia.
La Chiesa ha senso solo in quanto è al servizio di tutto il mondo per la cui salvezza Cristo ha versato il sangue. Per questo motivo ogni comunità umana è per essenza “religiosa”, in quanto tenuta insieme da un legame (“religio”) invisibile. Sentendosi scelto e amato “prima della creazione del mondo” (Ef. 1,4) ognuno si ama negli altri che sente come interni a sé e fatti della stessa sostanza e, al tempo stesso, si sente l’amore modo unico e straordinaria di Cristo verso di sé. Mai potremmo sentirci soli se l’altro non venisse a mancarci e mai questi potrebbe mancarci se non fossimo originariamente con lui.
Nel Corpo Mistico ci si trova legati anche con chi non si è mai visto e appartiene a epoche e culture diverse e il bene compiuto da uno va a vantaggio di tutti gli altri.
La relazione con Dio che fonda la comunità e fa della fede il lievito del mondo.
È troppo bello sentirsi parte della chiesa come l’ha incarnata la santa di Siena, dove il massimo di potenza è l’umiltà e il potere è sempre e solo servizio per il bene di tutti

COMUNIONE SPIRITUALE
Ai tuoi piedi, o mio Gesù, mi prostro e ti offro il pentimento del mio cuore contrito che si abissa nel suo nulla e nella tua santa presenza. Ti adoro nel sacramento del Tuo amore, l’ineffabile Eucaristia. Desidero riceverti nella povera dimora che ti offre il mio cuore; in attesa della felicità della comunione sacramentale voglio possederti in spirito. Vieni a me, o Gesù, che io vengo da Te. Possa il tuo amore infiammare tutto il mio essere per la vita e per la morte. Credo in Te, spero in Te, ti amo.