Parrocchia di Poirino




TEMA: Destinati all'amore - in data: 08/05/2020

«Non sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me. Nella casa del Padre mio vi sono molte dimore. Se no, vi avrei mai detto: “Vado a prepararvi un posto”? Quando sarò andato e vi avrò preparato un posto, verrò di nuovo e vi prenderò con me, perché dove sono io siate anche voi. E del luogo dove io vado, conoscete la via».
Gli disse Tommaso: «Signore, non sappiamo dove vai; come possiamo conoscere la via?». Gli disse Gesù: «Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me». (Gv. 14)


Il turbamento è il nostro modo per proteggerci nella difficoltà della vita. Quando qualcosa ci fa soffrire o ci inquieta il turbamento ci fa sentire vulnerabili. Qualcosa ci spinge così a trovare riparo, a chiedere aiuto, a evitare il possibile danno.
In realtà, ci insegna Gesù, il modo umano ed efficace di rimediare alla nostra debolezza è avere qualcuno su cui contare, avere una spalla su cui piangere – diciamo spesso.
Questo legame che ci solleva si chiama fiducia. Ed è ciò che ci libera dall’angoscia.
Se poi la fiducia la poniamo in Gesù e, attraverso di Lui, in Dio allora la liberazione è totale e si chiama salvezza.
La salvezza è sapere che la nostra vita non la perdiamo con la morte e quindi la vita ha un senso, una direzione, una destinazione.
Non ci sono infatti che due alternative: o tutto (e noi stessi) è frutto del caso e destinato a tramontare nel nulla o c’è un senso al nascere dell’universo (nel big band) e al sorgere della nostra fragile esistenza.
Sapere che c’è una destinazione d’amore è la più grande gioia. Il brano letto appartiene al discorso di addio durante l’ultima cena. Il turbamento era massimo ma è Gesù che consola i suoi. Lo fa con il linguaggio affettivo: io parto ma presto ci ritroveremo perché vi prenderò con me e saremo insieme per sempre. La nostra separazione è momentanea, la morte dura appena tre giorni...
Tommaso obietta a Gesù di non capire bene perché lui non sa nulla, non ha nessuna prova, nessuna certezza. Che cosa ne sa di quello che c’è nella morte e nella croce imminente?
Eppure la risposta è lì, davanti a Lui: “Io sono la via, la verità e la vita”.
È la persona di Gesù la strada per la verità autenticità della vita.
Gesù verrà di nuovo e ci prenderà. È questa grande attesa che fa di noi dei credenti.
Noi aderiamo a Gesù nella misura in cui attendiamo, quando il Figlio di Dio diventa il massimo dei nostri desideri.

COMUNIONE SPIRITUALE
Ai tuoi piedi, o mio Gesù, mi prostro e ti offro il pentimento del mio cuore contrito che si abissa nel suo nulla e nella tua santa presenza. Ti adoro nel sacramento del Tuo amore, l’ineffabile Eucaristia. Desidero riceverti nella povera dimora che ti offre il mio cuore; in attesa della felicità della comunione sacramentale voglio possederti in spirito. Vieni a me, o Gesù, che io vengo da Te. Possa il tuo amore infiammare tutto il mio essere per la vita e per la morte. Credo in Te, spero in Te, ti amo.