Parrocchia di Poirino




TEMA: La potenza dello Spirito Santo - in data: 11/05/2020

«Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui. Chi non mi ama, non osserva le mie parole; e la parola che voi ascoltate non è mia, ma del Padre che mi ha mandato.
Vi ho detto queste cose mentre sono ancora presso di voi. Ma il Paraclito, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, lui vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto». (Gv 14,21-24)


Amare ed osservare la parola (obbedire) secondo Gesù sono la stessa cosa. Anche in famiglia si vorrebbe fosse così.
Gesù è Parola fatta carne. La carne nasce dall’amore e vive dell’amore.
Finché la parola non diventa vita, quindi, non c’è ancora amore.
L’amore crea comunione, come avviene nella Trinità dove lo Spirito Santo è la comunione che unisce il Padre e il Figlio. La partecipazione a questa comunione ci è donata nel Battessimo che è la dimora di Dio in noi.
Lo Spirito Santo, che è questa comunione, ci dice Gesù, non ha una parola sua ma ripete quella di Gesù, ce la fa amare cioè ci spinge spinge all’azione, sorregge l’atto della nostra obbedienza.
La vita dello Spirito opera il percorso della divinizzazione (“Non sono più io che vivo ma è Cristo che vive in me”): dall’umile accettazione della condizione di creatura alla salvezza donata dalla Grazia. Si ricompone in questo modo ciò che l’arroganza del peccato tende ogni volta a negare e rimuovere.
Il peccato è una realtà non solo morale, guaribile con la volontà e l’agire morale. Nella concreta esperienza quotidiana il difficile (spesso impossibile) governo delle pulsioni ci umilia, facendo percepire al nostro Io di “non essere padrone a casa propria”(S. Freud). E’ necessaria l’azione trasformante dello Spirito per spogliarci dell’uomo vecchio, rivestire Cristo e “non seguire la carne nei suoi desideri” (Rom 13,14).
Un altro miracolo opera la potenza dello Spirito Santo che “riempie l’universo”: “Lo Spirito Santo è il Dono, che dall'abisso si effonde, e penetra tutto e di sé riempie tutte le cose, indivisibile e uno, e tutto in luce trasforma" (S. Sergio di Russia).
L’immagine di questa potenza possono essere tratte nella crisi, non solo economica, che le famiglie vivono in questo tempo. Siamo in una svolta della civilizzazione che obbliga a riprendere da capo il senso dell’essere umani. La globalizzazione affidata alla potenza della tecnica e l’esaltazione del mercato non ci possono salvare. È umana solo la civiltà dell’amore. La potenza dell’umano si rivela nel dono che facciamo della nostra vita.


COMUNIONE SPIRITUALE
Ai tuoi piedi, o mio Gesù, mi prostro e ti offro il pentimento del mio cuore contrito che si abissa nel suo nulla e nella tua santa presenza. Ti adoro nel sacramento del Tuo amore, l’ineffabile Eucaristia. Desidero riceverti nella povera dimora che ti offre il mio cuore; in attesa della felicità della comunione sacramentale voglio possederti in spirito. Vieni a me, o Gesù, che io vengo da Te. Possa il tuo amore infiammare tutto il mio essere per la vita e per la morte. Credo in Te, spero in Te, ti amo. D